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La solidarietà per il sisma che ha colpito l'Abruzzo segna la sfilata delle penne nere
di Enri Lisetto
INVIATO ALL’AQUILA. Sfilano gli alpini del Friuli Venezia Giulia e un boato si leva da dietro le transenne, lungo i due chilometri di percorso. È il momento che suggella il gran finale dell’adunata nazionale 2015. E quando si incrociano le note del “Trentatrè” suonate dalla fanfara della Julia, accanto alla tribuna d’onore, e dalla fanfara in congedo di Udine, è l’apoteosi.
Gli alpini friulani sono riusciti a far sorridere, a ridare speranza agli amici abruzzesi. Solidarietà e coraggio espressi da numerosi striscioni, che possono essere riassunti in quello portato dalla sezione udinese: «Nel ricordo che ci accomuna, i friulani abbracciano i fratelli abruzzesi».
Sintetizza Giovanni Gasparet, presidente della sezione di Pordenone, città che porta a L’Aquila, sotto un sole cocente rispetto alla grandine dello scorso anno, l’onda lunga dell’adunata 2014: «Questa città aveva bisogno di una scossa, non di morte ma di speranza: credo che gli alpini siano riusciti a lanciare questo messaggio. Ci siamo stati, ci siamo e ci saremo».
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Eccoli, gli alpini, che portano «gli ideali dei loro padri, che sono quelli del futuro». Tocca a Pordenone, città salutata da un lungo applauso, invidiata per l’organizzazione del grande evento, l’anno scorso, e per la partecipazione di penne nere oltre le aspettative, 1.500. Col presidente della sezione sfila il tenente colonnello David Colussi, originario di Casarsa e comandante del battaglione L’Aquila, proprio qui, in Abruzzo.
Poi ci sono una dozzina di sindaci col presidente della Provincia Claudio Pedrotti, il coro Ana Montecavallo: «Non possiamo non essere presi dalla commozione vedendo l’incedere di Pordenone, che ci ha regalato magnifiche giornate». Lo speaker snocciola i numeri, quelli di 72 gruppi con le porte «sempre aperte: è la più bela fameja».
L’invito agli aquilani: «Quando vi sale la malinconia, bussate a una di queste porte, troverete qualcuno a tendervi la mano. Pordenone è con voi!». Perché la Destra Tagliamento è terra di solidarietà, dimostrata dalla presenza del Cro e dalle tante iniziative a favore dei bambini stranieri, sino all’Asilo Sorriso costruito nell’ex sede Armir a Rossosch. Passano le rappresentanze di Trieste e poi tocca alla sezione di Udine.
Leggi l'intero articolo e guarda i video sul Messaggero Veneto del 17.05.2015